Ad aprile, su questo blog avevo lanciato l’idea di confrontarci noi amministratori comunali e ordini professionali, per ragionare sugli influssi che l’evoluzione tecnologica, la ricerca applicata per il risparmio energetico, le nuove produzioni industriali sull’edilizia, hanno determinato in questi ultimi anni anche nella nostra Regione nella progettazione e nella costruzione delle nostre case, degli edifici pubblici e produttivi.
Il CdA del Celva ed il suo Presidente Manes, hanno accolto positivamente questa mia idea, si è creato un gruppo di lavoro che ha ragionato, si è confrontato su questi temi e siamo riusciti ad organizzare una giornata di riflessione.
Sono stati più di 200 i partecipanti a quest’incontro “La casa in Valle d’Aosta, entre histoire et innovation”, L’iniziativa, si è svolta, venerdì 1° dicembre, al Théâtre de la Ville di Aosta, ha messo a confronto, gli amministratori e i professionisti che operano nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.
Obiettivo dell’incontro è stato promuovere da un lato le possibili risposte comuni alle sfide che propone oggi il mercato edilizio, e dall’altro far convivere tali esigenze con i limiti, normativi e regolamentari, relativi anche all’introduzione di nuove modalità costruttive in Valle d’Aosta.
Forte della presenza di esperti in materia di architettura di montagna, provenienti da tutto l’arco alpino, tra i quali gli architetti Alberto Winterle, Armando Ruinelli e Claudine Remacle, il dibattito si quindi è incentrato sull’evoluzione delle tecnologie, delle forme e dei materiali per l’edificazione dei fabbricati e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Le valutazioni hanno preso in considerazione i vincoli paesaggistici e culturali, nonché il quadro della normativa regionale e dei Piani Regolatori Generali Comunali.
Durante il mio intervento ha proposto una diagnosi del contesto e alcune prospettive di sviluppo:“Dobbiamo lavorare su alcuni bisogni specifici, che ci segnalano amministratori e professionisti e sopratutto i nostri cittadini.la giornata di oggi parte infatti da una richiesta di un Quartein che vuole costruire una casa ipogea, non senz’altro una novità in Europa, ma per la nostra Valle si. Ragionando ed analizzando gli strumenti urbanistici e gli strumenti normativi, in questi mesi di confronto ci siamo resi conto che c’è la necessità di apportare delle modifiche per aggiornarli ai tempi. ad esempio il Piano Territoriale Paesistico e i Piani Regolatori sono strumenti sui quali bisogna intervenire: espressione del tempo in cui sono stati concepiti, ora sono soggetti a un vero e proprio sovraccarico di norme. Bisogna inoltre snellire gli iter autorizzativi, con l’obiettivo di rispondere più efficacemente ai bisogni dei valdostani. Parlando poi di conferenze di pianificazione, gli Amministratori non devono essere considerati una sorta di controparte, bensì una parte che propone una visione e una conoscenza d’insieme del proprio territorio.Inoltre, è auspicabile sostenere una crescita culturale allargata di tutti i portatori d’interesse, attraverso azioni di informazione e di formazione sull’evoluzione dell’architettura e sulle nuove tipologie e tecnologie. Dobbiamo promuovere la circolazione delle idee e combattere in alcuni casi la resistenza al cambiamento. Un appuntamento come quello di oggi può allora essere il primo di una serie di incontri annuali tra gli esperti del settore e tutti i portatori d’interesse”. I risultati di questo convegno sono stati positivi, gli ordini ed il Celva stanno lavorando ad una carta d’intenti, che riassuma le proposte di questa giornata di riflessione, si stanno ancora compiendo alcune riflessioni ma la carta sarà pubblicata nel mese di gennaio.