“La casa in Valle d’Aosta, entre histoire et innovation”. Carta d'Intenti  

 
Lo scorso anno un cittadino ha contattato gli uffici comunali per avere informazioni sul nostro regolamento edilizio, perché intende costruire una casa ipogea, ovvero “sottoterra”. Il quadro normativo, i regolamenti attuali e gli strumenti urbanistici vigenti, tuttavia, non prevedono questa tipologia costruttiva e non ci è stato quindi possibile dare delle risposte certe all’interessato, né in senso positivo, né in negativo.
Gli uffici comunali di tutta la Valle, d’altronde, ricevono un numero sempre crescente di istanze e richieste di chiarimenti in merito alle nuove tecnologie edilizie, di contenimento energetico e urbanistiche.
Per stimolare la riflessione sull’architettura locale e valutare i vincoli paesaggistici e culturali, nonché il quadro normativo regionale, nei primi mesi del 2017 abbiamo avviato come CELVA, insieme agli Ordini e ai Collegi professionali, un confronto che ha coinvolto tutti coloro che operano nel campo della pianificazione territoriale e della progettazione.
Questo percorso ha visto un importante momento di confronto lo scorso 1° dicembre, al “Théâtre de la Ville” di Aosta, durante il convegno “La casa in valle d’Aosta, entre histoire et innovation”: sono stati più di duecento gli amministratori e i professionisti che hanno preso parte ad un ampio dibattito sul tema dell’evoluzione delle forme, dei materiali tradizionali e delle tecnologie per la costruzione della casa in montagna e, in particolare, nell’Arco Alpino.
Proprio in quell’occasione, sono state gettate le basi e abbiamo definito le linee guida e le priorità poi raccolte in una “Carta d’intenti” dedicata alla casa in Valle d’Aosta. Gli elementi prioritari sui quali riteniamo importante agire, e che abbiamo voluto declinare nel documento, sono:
-la semplificazione della normativa regionale, per permettere la coesione tra la tradizione costruttiva valdostana e l’introduzione di nuove tipologie costruttive e tecnologie edilizie;
-la previsione di un ripensamento dei regolamenti edilizi comunali, affinché diventino in grado di rispondere alle mutate richieste dei Valdostani;
-una nuova composizione tecnica delle Commissioni edilizie a livello di ambito territoriale sovracomunale e l’attivazione di un processo di uniformità dei Piani regolatori;
-la promozione di una crescita culturale di amministratori, tecnici comunali e liberi professionisti attraverso opportune azioni di informazione/formazione sull’evoluzione dell’architettura e le nuove tipologie e tecnologie, attraverso  momenti divulgativi e di formazione previsti dal CELVA nella propria proposta formativa.
Questa pluralità di indirizzi, sicuramente ambiziosi, ma fondamentali per una crescita anzitutto culturale della nostra capacità di rispondere alle istanze della comunità, andrà ora sviluppata nei passi e negli atti conseguenti. E’ la missione in cui ci impegniamo, su questo versante, per il futuro.

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