Egalité des Chances

In un momento in cui si continua a parlare di economicità, di efficienza, di efficacia, pochi, anche in Valle, riflettono su la correlazione e l’influenza che ha la Montagna su i costi delle politiche pubbliche realizzate nelle nostre Comunità.
I costi in Montagna sono maggiori per tanti motivi, i più sono legati alle difficoltà orografiche, alla distanze dai grossi centri di distribuzione, alle condizioni climatiche ed ad altri numerosi fattori che non è il caso qui di elencare, ma che noi montanari conosciamo benissimo.
Ma questi costi noi amministratori abbiamo l’obbligo di affrontarli, di gestirli, perché dobbiamo garantire gli stessi livelli di democrazia, qualità della vita e égalités des chances ai nostri cittadini-montanari, di chi vive nelle aree più urbanizzate, dotate di servizi e opportunità economiche.
Un “obbligo” ed un obiettivo che nei Parlamenti di Roma e Bruxelles ci si dimentica troppo spesso, nonostante la presenza di parlamentari “montanari” che cercano, in evidente inferiorità numerica, di difendere le loro comunità.
Per tornare ai costi ed alle égalités des chances, faccio l’esempio dell’accesso alla rete ed alle nuove tecnologie.
I Valdostani, gli studenti, gli imprenditori dei nostri Comuni devono avere la stessa possibilità di accesso alla rete ed all’ informazioni  (beni collettivi) e soprattutto con le stesse performances di velocità e affidabilità, dei centri urbani per poter essere anch’essi protagonisti di questo nuovo mondo, in questa nuova Europa.
Ed anche in questo caso, vista la poca appetibilità economica delle aree montane per i grandi operatori delle comunicazioni, la politica e le amministrazioni in Valle d’Aosta, hanno investito e devono continuare ad investire sul territorio per diffondere la rete ed ora per “ampliare“ la banda a disposizione.
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Il concetto di rete dev’essere peró maggiormente diffuso anche a livello istituzionale, per aumentare la collaborazione tra comuni e tra comuni e regione. Collaborare in rete permette di raggiungere risultati migliori sia economicamente che organizzativamente.
E soprattutto  ci permette di superare il concetto qualche volta limitante di territorialità.
A questo proposito la storia dei rus è sicuramente calzante: affrontare in quei secoli il problema del trasporto dell’acqua, bene collettivo, fra i diversi domaines era una priorità , che ha determinato il superamento dell’interesse puntuale e dell’egoismo di una singola frazione o Comune per raggiungere un fine di politica generale come la distribuzione della risorsa idrica.
Sempre parlando di reti, una riflessione penso sia necessaria parlando di trasporti. Tutte i collegamenti ferroviari e stradali attraversano le Alpi. Le nuove reti di collegamento Europee hanno dei nodi d’interscambio e gestione. Questi nodi devono essere posizionati,  peró prestando la massima attenzione alla loro individuazione e identificazione soprattutto per il loro impatto ambientale.
Penso, per fare un esempio, che il problema dei trasporti in Valle d’Aosta si possa affrontare anche guardando all’ Europa. Gli investimenti necessari sono imponenti e penso che non possano essere finalizzati al solo raggiungimento di Aosta. È necessario se vogliamo concretizzare, certi investimenti guardare ai corridori verso la Svizzera ed il Nord Europa. Un collegamento ferroviario con la Svizzera, aprirebbe degli scenari interessanti anche per i trasporti dell’intera area nord-ovest, coinvolgendo il porto di Genova e la città di Torino. Pensiamo per esempio ai riflessi per lo sviluppo del turismo delle nostre Alpi e della intera costa Ligure. Il nodo di Milano, nei prossimi decenni, non sarà in gradom soprattutto per ragioni di sostenibilità ambientale, di sopportare tutto i traffico dal Nord Europa e quello proveniente dal Nord Est.
Una rete ferroviaria efficiente che da Genova, con Aosta vero nodo e carrefour d’Europe, senza soluzione di continuità potrebbe raggiungere il nord Europa, sarebbe il mezzo migliore per azzerare il traffico commerciale su gomma. Tra l’altro, e non di secondaria importanza in un momento in cui si cerca di affrontare i problemi relativi ai cambiamenti climatici, i benefici ambientali che si potrebbero raggiungere sarebbero molto importanti
Dobbiamo quindi avviare rapporti con le aree urbane, che riconosciamo possano essere interlocutori, con l’obbiettivo di costruire un rapporto paritario, su questi importanti temi di sviluppo.
Questa strada, è necessario cominciare a percorrerla per continuare a garantire una vera e propria “Egalités des chances” ai Valdostani.
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