L’AGRICOLTURA NON SI FERMA! #Covid19 #Inarpa

In questi giorni di primavera, assediati da COVI 19 e restrizioni varie, i nostri agricoltori continuano in silenzio il loro lavoro: c’è chi riordina i prati, chi ha partecipato alle corvée per i Rus, chi sta mettendo in funzione i complessi sistemi d’irrigazione a pioggia, chi sta finendo di potare la vigna e molti si stanno attrezzando per consegnare a domicilio i loro prodotti. 

Tutto questo per continuare ad affrontare con determinazione questo difficilissimo momento. A questi agricoltori, va il tutto il mio sostegno che deve però concretizzarsi con misure concrete nel prossimo provvedimento economico che sarà predisposto dall’amministrazione pubblica regionale. 

Per far questo è necessario fin da subito liberare quei 120 milioni, di cui si parla ormai da troppi giorni, ma che per ora non si vedono.

Fra qualche settimana o poco più i nostri allevatori saliranno prima nei Mayen, per poi procedere all’”inarpa” vera e propria. I nostri montagnards dovranno portare gli animali negli alpeggi. E’ la “transumanza”, non solo un rito sociale ma una fase fondamentale e importante per lo sviluppo della zootecnia, strettamente collegata alla produzione della Fontina di alpeggio.

Recentemente l’unione europea, ha dato parere favorevole a una misura che favorirà la monticazione delle mandrie negli alpeggi, un passo importante che rischia però di essere vanificato da questa pandemia.

Determinante è poter per gli allevatori raggiungere gli alpeggi per poter gestire al meglio le loro aziende, un estate in piano sarebbe disastrosa per il nostro allevamento.

In questo momento, gli allevatori devono procedere all’assunzione del personale stagionale per gli alpeggi, anche nei nostri alpeggi lavora personale straniero. Ma le frontiere sono chiuse, alcune organizzazioni di coltivatori (la Coldiretti) sta predisponendo piattaforme informatiche per collegare chi cerca e chi offre lavoro nel mondo agricolo, anche in Valle l’assessorato politiche del lavoro che si sta occupando della cosa.

Tra gli allevatori, in questi giorni la preoccupazione è tanta, le organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali, alcune forze politiche sottolineano la necessità di studiare misure per prevedere sia sanitariamente sia economicamente la Fase2. E’ un passaggio determinante per il futuro dell’agricoltura in Valle d’Aosta. Bisogna fare in fretta e bene, serve lavoro di squadra e condivisione. 

Speriamo che il Presidente Testolin, oltre a trovare una solitaria sintesi per procedere alla nomina della governance di FinAosta si ricordi, nella sua qualità di Assessore regionale ad interim all’Agricoltura, di questo importante settore, fondamentale per l’economia della nostra Valle.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *