In questo fine settimana ho partecipato ad alcuni eventi e ho incontrato numerose persone, con le quali ho scambiato quattro chiacchiere; ovviamente l’argomento principale é la crisi politica e l’atteggiamento di Salvini di questi ultimi giorni.
Devo dire che i Valdostani non sono stupiti di quanto accaduto anzi…
Ovviamente conoscendo il mio impegno politico, mi chiedono: “e cosa farà l’Union, in caso di elezioni anticipate?”
Al di là di alcune considerazioni personali, dico: non sono in grado di rispondere.
Il movimento non riunisce il Comité Fédéral e quindi aspetto, come molti, di conoscere la posizione ufficiale assunta sulla questione, ma di più non so.
Tanti a quel punto mi rispondono, «non é così, la verità é che volete come al solito tenere tutto nascosto». No, il dramma vero è che su questo ed altri argomenti non dibattiamo e non abbiamo quindi una posizione condivisa.
Ho letto, insieme a voi, dichiarazioni del Presidente Lavevaz, su strategie concordate tra gli Autonomisti sulle prossime elezioni comunali e sulla futura federazione degli Autonomisti, tutto però messo in discussione dai partecipanti…
Se a tutto ciò si aggiunge il fatto che l’ultima volta che ci siamo riuniti come Comité Fédéral, é stato ormai tre settimane fa…(tra l’altro i consiglieri regionali, fatta eccezione per il capogruppo, partecipano al Comité solo come uditori).
Abbiamo un sacco di problemi d’affrontare, come movimento, tra i quali la necessità di parlare e dibattere con i Valdostani per riempire con contenuti validi e condivisi il prossimo progetto federativo Autonomista, perché questo progetto non deve essere solo un’attività di vertice per regolare vecchi conti, cosa che a me pare interessi e giustamente, veramente poco ai Valdostani.
Sopratutto non dobbiamo cadere nel « piège » di ridurre tutto il dibattito politico, in una classifica tra buoni e cattivi Autonomisti, e lo dico per primo a me stesso, inserendo i valdostani a seconda di come uno uno la pensi, o nella categoria “liberi pensatori” o in quella “di manovratori”. Parliamo di contenuti…semplici : di mobilità, di sanità, di agricoltura, di buona politica, cose che capisce la gente, non facciamo come la sinistra intellettuale che si ritrovava solo e sola a Capalbio.
Abbiamo poi appena iniziato un nuovo e difficile percorso politico in regione, con numerosi punti da « trancher » tra cui la norma sull’elezione diretta del Presidente della Regione e altre urgenti questioni amministrative per realizzare provvedimenti per il rilancio dell’economia regionale, così come azioni per stimolare la creazione di posti di lavoro ai nostri giovani, che sempre più spesso cercano sbocchi occupazionali fuori della VdA.
Alla luce di tutti questi argomenti sul tavolo, e non ultima una delle crisi politica/parlamentare più strana ed incredibile degli ultimi anni, a detta di tutti i commentatori, il Comité Fédéral non viene convocato e siamo ancora in attesa di sederci attorno ad un tavolo, perché tutti e dico tutti ci dobbiamo prendere le nostre responsabilità.
D’altra parte è giusto così: in Italia è tutto tranquillo, in montagna si sta al fresco, al mare si fa il bagno e nulla é capitato di rilevante, qui poi “evviva”, governiamo con tutta facilità…
O no?