Montagna e taglio dei parlamentari

La recente approvazione del taglio dei parlamentari è senz’altro una positiva novità.

Per i territori di montagna e le aree rurali questa legge può però rappresentare una criticità.

Un problema per la loro rappresentanza, vista la loro ridotta capacità demografica, in pratica lo sappiamo tutti le montagne sono meno densamente popolate!

Vi lascio un twt di Luciano Caveri, che riassume bene il problema : 

“Già in parlamentari delle zone di montagna erano pochi, ora saranno come i panda”

Concordo.

Per cercare di attenuare questo problema, una partita da seguire con attenzione, sarà la scrittura della nuova legge elettorale e la composizione delle nuove circoscrizioni elettorale. É vero, la nostra Valle, con questa legge non corre rischi, la nostra rappresentanza Parlamentare é garantita.

Ma i nostri rappresentanti dovranno porre la giusta attenzione a questo tema, per cercare di garantire rappresentanza democratica a parti importanti del territorio montano, che hanno problemi simili ai nostri.

Più Parlamentari « MONTANARI », ci saranno a Roma, più facile sarà far capire al Parlamento i problemi della Montagna e delle aree rurali.

Qui di seguito, trovate, un commento su questo tema, di Marco Bussone, Presidente di Uncem, sempre attento alla Montagna.

“Negli ultimi due mesi, Uncem ha più volte ripetuto che il taglio dei Parlamentari, approvato oggi alla Camera, non deve tagliare la capacità democratica dei territori rurali e montani di eleggere i propri rappresentanti. Di avere cioé nelle Istituzioni, in Parlamento, una voce certa, continuativa e non occasionale per tutte le aree del Paese, non solo quelle urbane e più densamente popolate. Finora la rappresentanza è sempre stata espressa con numeri importanti dalle città. Un condominio della periferia di Roma conta più di venti Comuni insieme di una valle alpina. I sistemi a preferenza e i sistemi elettorali con grandi circoscrizioni, vedono soccombere i territori, le zone montane e rurali, i piccoli Comuni. Non possiamo accettare sia così o ancor peggio anche dopo il taglio sancito con la legge votata oggi a Montecitorio. Per questo Uncem ha apprezzato l’impegno di molti Deputati, e Senatori, nel ribadire che la legge elettorale sarà decisivanell’evitare che pezzi di Italia non siano più presenti in Parlamento con donne e uomini eletti. Il lavoro da fare nella legge elettorale e nel disegno delle Circoscrizioni sarà decisivo. Vogliamo avere fiducia in quanti oggi e nelle ultime settimane si sono espressi a favore di un riequilibrio della rappresentanza territoriale. Uncem non starà zitto. Perché sappiamo bene, con tutti gli Amministratori locali italiani, che a seguito della modifica costituzionale cambia anche il numero medio di abitanti per ciascun parlamentare eletto. Per la Camera dei deputati tale rapporto aumenta da 96.006 a 151.210. E se non si disegnano intelligentemente i collegi individuando una compensazione territoriale, superando il solo numero di abitanti, la montagna, le aree interne, le zone a bassa densità di abitanti, soccomberanno. Non avranno più riferimenti. E a perdere non saranno queste aree. Ma tutto il Paese”.

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