Bilancio regionale?

I fatti parlano da soli.

I Comuni chiedono maggiori risorse per la loro sopravvivenza amministrativa, maggiori fondi per la sicurezza del territorio (vedi Villeneuve) e per la manutenzione antisismica delle scuole.

I sindacati hanno segnalato l’insufficienza delle risorse per gli aumenti contrattuali e per contrastare l’esclusione sociale oltre che per l’abolizione dei tickets sanitari.

Gli imprenditori desiderano più fondi per l’edilizia (mutui prima casa) e maggiori finanziamenti per lo sviluppo delle imprese

Gli agricoltori, i nostri campagnards, hanno chiesto aiuti certi e sopratutto provvedimenti per garantire un prezzo equo del latte.

Il bilancio regionale, nella sua proposta attuale, soddisfa queste esigenze? Riserva i giusti investimenti all’innovazione e alla semplificazione? È coerente con la rilettura, più che doverosa, che i fatti recentemente accaduti impongono?

Dal mio ingresso in Consiglio regionale chiedo che venga data maggior attenzione agli asili nido con agevolazioni rilevanti per tutte le famiglie che ne hanno necessità,

più disponibilità di risorse ai mutui prima casa e una velocizzazione delle procedure unita alle giuste risorse economiche, necessarie per il completamento del Campus Universitario della Valle d’Aosta, più risorse per le nostre produzioni agricole.

Punti che non ho trovato sviluppati in modo soddisfacente nel bilancio e che sono per me di grande importanza per lo sviluppo della Valle e per la qualità della vita dei valdostani.

Gli ultimi quindici giorni hanno modificato il mondo politico regionale. Se così è, la Valle d’Aosta, tramite il suo governo, ha bisogno di un momento di riflessione che deve toccare anche il bilancio regionale.

Il mio voto in aula è l’espressione di questo pensiero. Non si può far finta che nulla sia accaduto, non sarebbe giusto e se a tutto ciò si aggiunge il fatto che sono entrati in Consiglio, nel giro di poche ore, quattro nuovi colleghi, credo che avere qualche settimana di dialogo tra le forze politiche sia necessario per rispondere opportunamente a una situazione complessa.

L’esercizio provvisorio è previsto proprio perché l’amministrazione possa continuare a operare, seppur con alcune limitazioni di spesa.

Evocare il tracollo economico della Regione è pretestuoso e fuorviante, ma capisco che ci sia chi ha interesse a dare voce a quest’idea, in barba ai valdostani che però, sono molto più attenti di quanto queste persone immaginano: non si fanno imbonire dal primo che urla più forte.

Ho sempre dato il mio contributo leale al Mouvement, ma se la strada che questo vuole prendere è quella di limitare e orientare, in modo autoritario e non autorevole, il pensiero dei consiglieri, soprattutto in una fase così delicata, ecco allora io non ci sto.

Il dialogo viene prima di tutto.

E le elezioni anticipate? Per me non sono un problema: sono entrato tra gli ultimi in Consiglio, figuriamoci.

Anche qui però non si deve giocare con i soldi della comunità: il voto serve solo se genera la possibilità, per chi vince la competizione elettorale, di governare stabilmente.

Con questa legge, il rischio reale sarebbe quello di buttar via migliaia di euro senza un risultato positivo per la stabilità della Valle e di soldi buttati via, credo, che ne abbiamo già visti troppi.

Ieri pomeriggio durante un incontro con alcuni membri e con Cesarino Collé, presidente della Sezione di Quart, ho comunicato la mia decisione di auto sospendermi dal movimento e di non rinnovare la mia tessera di adesione per il 2020 al movimento.

Non voglio che sul mio nome si aprano discussioni divisive, né nella mia sezione né al Conseil Fédéral!

Ringrazio di tutto cuore il mio movimento, per le opportunità che mi ha dato in questi anni di lavorare per Quart e per la VdA.

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