Intervista La Vallée Notizie

Pubblico qui l’intervista rilasciata a Simone Nigrisoli della Vallée Notizie.

Signor Barocco, era da tempo che pensava di lasciare l’Union Valdotaine?

Io non ho lasciato l’Union Valdôtaine, il Presidente Lavevaz ha proposto la mia espulsione dal movimento perché avrei contravvenuto a una disposizione del partito, cioè quella di votare il bilancio regionale e dimettermi. Faccio notare che nessuno degli eletti UV ha seguito questa disposizione. In particolare io non ho votato contro il bilancio, ma ho solo chiesto di riportare in commissione un documento contabile che in aula non aveva i voti per essere approvato. Alcuni dirigenti del movimento, ovviamente in privato, mi hanno detto che potevo raggiungere lo stesso risultato usando il voto segreto: metodi che però non mi appartengono. Troppe volte l’Union è stata vittima di franchi tiratori che, nel segreto dell’urna, nascondevano azioni poco chiare. La mia autosospensione permette al movimento di decidere sul da farsi e spero sarà una decisione equilibrata, anche in rapporto ad altri episodi, ben più gravi, accaduti recentemente. Resta il fatto che, a oggi, questa decisione non è ancora stata presa e questo mi dispiace.

Secondo il suo punto di vista, cosa c’è oggi che non va nell’Uv?

Non sono certo io a poter ergermi a coscienza critica dell’Union. Certo è che i risultati delle ultime elezioni, uniti al dato negativo sul numero di tesseramenti, in calo, rispetto agli anni passati ci dicono che qualcosa si è rotto. Forse un’organizzazione territoriale troppo poco dialogante, la mancanza di ascolto dei segnali provenienti dai valdostani, la perdita di contatto con agricoltori, imprenditori partite IVA e giovani: sono tante le cause di questa crisi che mi rammarica e, al contempo, mi fa capire come mai io abbia sentito la necessità di cambiare passo rispetto a certe scelte.

La politica valdostana ha bisogno di un cambio di classe dirigente in generale secondo lei?

In politica oggi, credo si debba porre attenzione non tanto al dato anagrafico, quanto al modo nuovo di fare affrontare problemi e speranze dei cittadini. Poi, che si abbiano 20 anni o 60 a mio avviso conta relativamente . Chi parla di futuro, nuovi scenari, innovazione tecnologica, reti, agricoltura ed ecosostenibilità, e lo fa in modo nuovo e realizzabile, ha tutta la mia stima e sostegno. Ho guardato con piacere ad alcune azioni di formazione politica organizzate dal mondo cattolico e leghista. In quest’ambito purtroppo l’Union Valdôtaine, ad esclusione dell’azionemeritevole svolta dalla Jeunesse Valdôtaine, è assente.

Ha ancora voglia di essere tra i protagonisti della scena politica valdostana?

Io faccio politica e sono autonomista. A me piace essere “per” e non “contro”. Su questo mi piacerebbe portare il mio contributo su temi come: l’agricoltura, la modifica dei parametri di reddito per dare la possibilità a tutti i valdostani di accedere ai servizi sociali, l’economia green, le infrastrutture, i cambiamenti climatici, non solo organizzando tavoli e conferenze, ma impegnando fondi regionali, che ci sono e si possono trovare. Investimenti che sarebbero importanti e determinanti, anche per una nuova mobilità che includa l’elettrificazione della Torino/Aosta e i collegamenti vitali con le nostre valli, per rimettere al centro la montagna e i nostri Comuni.

Sono vere le voci che la danno come candidato in Forza Italia alle regionali?

Io ritengo che la mia area di appartenenza sia quella Autonomista. Detto questo, davanti a scenari completamente nuovi che stanno cambiando il perimetro della politica, anche a livello regionale, sono attento a ogni schieramento che abbia nel suo programma valori che condivido. 

Sta cercando un partito dove candidarsi?

Sto ragionando su cosa fare, insieme ad alcuni amici che mi hanno chiesto di continuare aimpegnarmi mettendo a disposizione la mia esperienza di amministratore. Come avrà visto, negli ultimi giorni, c’è molto fermento tra liste, partiti e movimenti. La democrazia è confronto, dialogo e sinergie. Questa ritrovata partecipazione pubblica la reputo estremamenteinteressante. Nei prossimi giorni, spero di aver modo di capire quali saranno i punti fermi dello scenario che ci aspetta per le prossime regionali, così da poter verificare se vi potranno essere spazi di sviluppo per le mie idee e progetti.

Ci può dire almeno in quali partiti mai si candiderebbe e che considera un problema se dovessero prendere il potere?

Io credo, al contrario di altri, che il voto dei cittadini sia sempre sovrano e da rispettare. Quando davanti a un flop elettorale sento dire “I cittadini non hanno capito” mi vengono i brividi. In questi casi mi viene sempre da dire “bisognava spiegarsi meglio”! Per conseguenza tutti i partiti che si affacciano all’arco democratico hanno perme la loro dignità. Certo, in quelli dell’area Autonomista, fino ad oggi, ho trovato maggior affinità e punti in comune. Dare giudizi perentori su certe forze politiche non mi piace, anche perché quando scopri che quelle stesse forze politiche hanno ricevuto voti di amici, del tuo vicino di casa, del tuo compagno di classe, allora tutto diventa più difficile e una doverosa riflessione s’impone.

E questa Lega sempre più intenzionata a difendere l’autonomia valdostana la convince?

La Lega Vallée d’Aoste ha due anime note: una più vicina a temi e tensioni nazionali, l’altra più valdostana: il rafforzamento della seconda aiuta lo sviluppo della nostra identità. Non ho ancora capito però, quali siano i suoi punti forti a livello locale in quanto a programmi.

Si offende se le danno del fedelissimo di Rollandin?

Non rinnego il mio passato: con Rollandin, ho una normale dialettica; come con tutti gli amici, non sempre si è d’accordo. Nel passato, queste diversità le ho anche chiaramente espresse senza timori.Ritengo che tutte le esperienze siano da contestualizzare e che contribuiscano a far crescere, ragionare e riflettere ognuno di noi.

È ancora in buoni rapporti con Rollandin?

Secondo lei Rollandin potrebbe tornare adessere un protagonista?

Da qualunque parte la si voglia vedere, credo che Augusto Rollandin sia riconosciuto per lo spessore della figura politica che ha rappresentato in questi anni. Se sarà o meno protagonista della prossima scena elettorale lo vedremo tra poco e saranno i valdostani a deciderlo.

Quali sono secondo lei i problemi della politica valdostana?

Ci sono troppe ruggini personali che rischiano di essere amplificate dalla preferenza unica che vedrà nascere, all’interno di ogni compagine,“trentacinque singoli partiti”. Per la segretezza del voto sarebbe stato più che sufficiente lo spoglio centralizzato, perfettamente in grado digarantire segretezza. L’altro problema sono le regole del gioco: la prossima legislatura dovrà occuparsi di una nuova legge elettorale, che possa prevedere una qualche forma di elezione diretta dell’esecutivo, per garantire più stabilità e per dare la possibilità ai valdostani di scegliere chi li governerà. 

Cosa consiglierebbe ad un giovane che si vuole affacciare alla politica oggi?

Intanto gli farei i complimenti e gli stringerei forte la mano. Fare politica oggi, per un giovane, vuol dire davvero provare a cambiare il mondo, fare qualcosa per gli altri, impegnarsi, tra mille difficoltà, per un pianeta più vivibile e attento a bisogni e sviluppi sostenibili. La Valle d’Aosta rientra a pieno titolo in questa prospettiva e, a un ragazzo che si affaccia all’amministrazione pubblica, consiglierei di leggere la Costituzione, lo Statuto di Autonomia, e poi studiare la storia Intervistadei movimenti politici per imparare valori ed errori del passato.

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