ESSERE VICINI ALLO SPORT: VIVERE LA VALLE E PRENDERSI CURA DEI VALDOSTANI.

Anche nella nostra regione, la più sportiva in Italia nel rapporto di praticanti/numero di abitanti il CONI, in rappresentanza del mondo dello Sport, ha saputo evidenziare con oggettività e in coerenza con l’intero sistema sportivo nazionale le necessità immediate e quelle di prospettiva, attraverso una approfondita analisi delle ricadute negative con individuazione delle misure necessarie ad evitare il crollo del sistema sportivo valdostano.

Una richiesta di aiuto e condivisione che auspico sia ascoltato nel prossimo disegno di legge regionale, supportando i propositi di un mondo che con forza e lucidità chiede di poter sopravvivere e tornare ad operare.

Diversamente, assisteremo TUTTI alla riduzione drastica delle attività propedeutiche e di base e delle discipline olimpiche e vedremo andare in sofferenza le gestioni delle attività, con la chiusura degli impianti pubblici a servizio non solo dei giovani ma dell’intera collettività, che rimarranno vuoti e fatiscenti immobili con oneri ad esclusivo carico delle amministrazioni locali.

Siamo tutti consapevoli che anche nello Sport nulla sarà più come prima.

Le nuove prescrizioni sanitarie che determineranno adozioni di sanificazioni, DPI, procedure impegnative ed onerose a fronte di minori entrate, investiranno chiunque, dalle più semplici realtà di base sino alle federazioni delle discipline olimpiche più antiche: tutti dovranno rimodulare le proprie riorganizzazioni interne, rivedere le regole delle molteplici discipline, adeguare modalità delle attività, delle competizioni e manifestazioni promozionali, da quelle locali sino a quelle almeno di carattere regionale.

Tutto questo comporta un impegno economico ed organizzativo che non può essere totalmente delegato agli organismi sportivi.

E’ insita in questa consapevolezza la necessità di avvicinare le istituzioni al mondo del lavoro e del volontariato sportivo.


Una concreta concertazione ed attività di condivisione ed ascolto di tutte le componenti, attraverso il ruolo primario del #CONI e del Comitato Italiano Paralimpico per arrivare alla #FENT (Fédérachon Esport de Nohtra Téra), che deve assumere carattere permanente.


Credo che si debba partire sin da subito dalle realtà locali: dai Comuni che dovranno saper affidare impianti e patrocinare manifestazioni con diversi approcci e finalità, alle Regioni che dovranno saper ripensare a strumenti legislativi adeguati ai tempi e alle prospettive che ci attendono, nella consapevolezza che è seriamente in gioco la futura sopravvivenza dell’intero movimento sportivo valdostano e del futuro dei nostri giovani.


Sono convinto che l’ascolto reciproco e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti devono essere il principale metodo di lavoro in Valle d’Aosta e in tal senso mi piace l’ iniziativa V.O.C.E. che ha visto divenire un’unica voce tantissimi operatori e organizzatori di manifestazioni sportive, tradizionali e culturali.

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