Madame le Président du Conseil
Monsieur le Président du Gouvernement
Mesdames et Messieurs les Assesseurs
Chères et Chers Collègues
Avant tout merci pour m’avoir donné la parole à l’occasion de mon entrée , dans cette assise si prestigieuse et importante pour l’autonomie de notre Vallée.
Une présence, la mienne qui se veut limitée dans le temps, mais dans laquelle je tâcherai de répondre à mon mandat avec toute ma passion, ma résponsabilité, mes compétences et mon humilité.
Quelques minutes pour les salutations et quelques considerations d’ordre politique.
Je veux saluer le Peulpe Valdôtain que, ici, tous ensemble nous représentons; Peuple dont nous parviennent tous les jours des demandes de faits concrets pour répondre aux exigences de notre vie quotidienne et des nos familles.
Et surtout une requête précise d’avoir une politique et une démocratie plus citoyenne.
Un mot de salutations je l’adresse à la Communauté de Quart à laquelle j’appartiens.
Mon parcours politique est caracterisé par une appartenance depuis les années du lycée à la famille Unioniste:
avant à la Jeunesse Valdôtaine et puis à l’Union Valdôtaine, mouvement dans lequel je milite encore aujourd’hui.
Sous le drapeau de ce mouvement j’ai eu l’honneur d’être élus, par les Quarteins qui me connaissent depuis toujours, Syndic de la Commune pendant deux mandats.
J’en profite pour saluer le CPEL et tous les anciens collègues Syndics avec lesquels nous aurons l’opportunité de collaborer profitablement pour nos communautés.
Dans ce rôle et avec une bonne équipe d’administrateurs je me suis occupé de différents thémes et dossiers qui ont façonné mon expérience.
Lo sapete, il Sindaco si occupa di tombini, acquedotti, scuole e tutte le cose che non vanno in prima pagina, ma sono quelle che ci rendono la vita più confortevole.
Nella mia esperienza ho fatto anche altro, lanciando progetti innovativi in ambito ambientale, edilizio, dei prodotti alimentari e dell’agricoltura, del sociale, della sicurezza, della transizione al digitale e a internet, della mobilità sostenibile, di esempi di democrazia diretta, fino a questioni più etiche come il complesso problema del fine vita.
Su questi temi, tempo e condizioni politiche permettendo, cercherò di prestare un’attenzione particolare durante i futuri lavori di quest’assemblea perché ritengo che questi argomenti siano diventati fattori strategici e debbano essere approfonditi anche in funzione di una nuova idea di Autonomia.
La Valle d’Aosta ha vissuto, ormai un anno fa, una campagna elettorale che ha cambiato il volto della politica valdostana; ritengo che in questi mesi, la famiglia politica a cui appartengo, abbia compiuto i primi passi avanti nell’analisi di questi risultati, per comprendere fenomeni politici che è troppo semplice liquidare, con commenti del tipo “gli elettori non hanno capito” oppure “è un voto di pancia”.
Vi posso garantire che quando scopri, che chi ha aderito a queste nuove proposte politiche è il tuo vicino di casa, il tuo collega, il tuo amico delle elementari, fino a conoscenti molto prossimi, la cosa ti tocca sul vivo e l’analisi quella vera e realistica, diventa davvero necessaria.
Penso che al nostro movimento serva capire nel profondo, i messaggi che ci giungono dai Valdostani: per cercare di arrivare adesso all’elaborazione di contenuti, prima dei contenitori; per creare assieme un percorso Autonomista (con la A maiuscola) che punti all’autonomia del terzo millennio.
Quella che non può più aspettare e che ha bisogno di affrontare i nuovi modelli di pensiero non rimanendo nel freezer, ma che deve essere portata tra la gente, con determinazione, simpatia, energia e obiettivi condivisi e chiari per tutti.
Io sto nell’Union Valdôtaine, il mio movimento!
Le mie battaglie politiche, ho cercato e cercherò sempre di condurle, all’interno dell’Union Valdôtaine e non concordo, pur nel rispetto totale delle altrui opinioni, con chi se ne è andato.
Il dialogo vive di punti di vista differenti, ma la forza di partito si ottiene solo con l’unità del movimento!
Posso però capire che quando un rapporto si lacera la colpa non è da ricercare solo in una parte.
Questo è ancora più importante quando viene meno un rapporto, non solo con alcune persone o membri del tuo movimento, ma si rompe una relazione consolidata con i Valdostani.
Signor Presidente, sono qui per costruire.
Sono qui per portare il mio piccolo contributo fatto di idee nuove e progetti che guardano al futuro!
Sono qui per dare voce a tutti quei Valdostani e amici che, incontrandomi, mi hanno chiesto per favore, battiti per realizzare progetti innovativi!
E qui si parla dell’innovazione quella vera, quella che porta benefici ai cittadini, che porta risorse nelle famiglie, occupazione per i giovani, che innesca voglia di fare e progettare.
Concludendo, Signor Presidente Fosson sono convinto che alcuni temi dibattuti in quest’aula, di cui ho letto i resoconti dalle cronache giornalistiche, necessitano di approfondimenti importanti e sono pronto a farli tutti, rendendomi disponibile da subito per fare e collaborare.
Signor Presidente, con queste premesse, che per me sono fondamentali, è con piacere che le comunico la mia adesione alla maggioranza e al gruppo dell’Union Valdôtaine.
Grazie